16 Nov Delta Sigma o Non Oversampling R2R. Qual’e il DAC migliore ?
C’è un dibattito infinito su cosa sia meglio: i DAC Delta Sigma (DS) o R2R (R/2R o resistor ladder). Per prima cosa, non ha molto senso dimostrare cosa sia meglio in teoria, perché le variabili di implementazione nella progettazione e costruzione di un DAC sono praticamente infinite. L’analogia sarebbe quella di dimostrare che tutte le mele sono meglio delle pere. Per dimostrare qualsiasi affermazione, è necessario confrontare il suono tipico di un DAC con tecnologia DS di qualità, con un progetto di DAC con tecnologia R2R (senza sovracampionamento o filtro digitale) altrettanto ben progettato. Chi ha provato un convertitore R2R non oversampling di qualità, come il popolare NOS TDA1543, conosce il suo carattere sonoro naturalmente musicale. Detto questo, non dimentichiamo che non si tratta solo di un tipo di chip DAC. Ciò che lo circonda è altrettanto se non più importante, come gli alimentatori, lo stadio di conversione I/V, il ricevitore SPDIF (se presente) e lo stadio di uscita. In pratica, c’è molto di più. La progettazione del circuito, la scelta e la combinazione dei componenti intorno al chip del DAC, e infine il trasporto digitale (il suo ruolo è cruciale almeno quanto quello del DAC): tutti questi fattori possono fare un’enorme differenza.
Il progetto di un DAC R2R con particolare enfasi sul non sovracampionamento (Non oversampling, ovvero senza filtro digitale del segnale o manipolazione di alcun tipo) suona in modo completamente diverso dallo stesso DAC ma con filtraggio digitale o noise-shaping Delta Sigma, tipo di elaborazione digitale del segnale (DSP) (anche sotto forma di FPGA) del circuito digitale. Se progettato correttamente, un ottimo DAC R2R in modalità non oversampling presenta la musica in modo molto più profondo, organico e naturale di qualsiasi DAC di tipo DS. L’analogia è simile al confronto tra le foto scattate con una macchina fotografica dotata di un obiettivo ottico adeguato (DAC R2R non sovracampionante) e con una macchina fotografica scattata con uno zoom digitale e un sacco di post-elaborazione DSP, eseguita dal software e dall’hardware della macchina fotografica (DAC DS). Le immagini scattate con la prima hanno un senso di profondità, sono più naturali nelle loro texture e sono più fluide nei loro passaggi. Non c’è post-elaborazione e tutti i dati originali sono presentati più o meno come sono stati acquisiti. Le immagini scattate con la seconda macchina sono più piatte, le texture sono più sintetiche e i passaggi sono più spigolosi, poiché la post-elaborazione è stata applicata per interpolare i dati mancanti e tutti i risultati dipendono fortemente dall’algoritmo di post-elaborazione scelto. Lo stesso vale più o meno per la presentazione sonora. Ovviamente c’è dell’altro oltre al fatto che il DAC sia di tipo DS o R2R, ma nel complesso è un’analogia valida se tutte le altre variabili vengono mantenute uguali.